Piattaforma di ricerca sull’immagine contemporanea
Oggi, le immagini giocano un ruolo determinante nel capitalismo. Sono un linguaggio universale, uno strumento di persuasione, un veicolo ideologico. Costituiscono il principale ingrediente della realtà virtuale in cui siamo immersi e la principale arma nella contesa di quel terreno – oggi di strategica importanza – che è l’immaginario collettivo. Eppure, la loro interpretazione è tutto fuorché oggettiva.
Le immagini sono essenzialmente ambigue.
Il poiuyt è un oggetto impossibile. Apparso nel 1965 sulla copertina del magazine MAD è una figura complessa e paradossale che muta a seconda del punto in cui si focalizza l’attenzione dell’osservatore. Un’illusione ottica che impone un ragionamento. Il poiuyt diventa così simbolo di un’attitudine critica, indispensabile per affrontare consapevolmente le dinamiche di potere delle immagini.
Questo approccio trova spazio nel mondo dell’arte. Sebbene si tratti di un ambito di nicchia, offre a chi vi opera margini di libertà per mettere in atto strategie di opposizione all’omologazione e al controllo esercitati dal sistema. Far propria questa attitudine è un atto politico.
Metodologia
Lo scambio e il confronto collettivo sono alla base di POIUYT, un network di ricerca e una piattaforma di dialogo tra artisti, curatori, critici e teorici di varie discipline, oltre a studenti, appassionati e curiosi. POIUYT ha un’articolazione di lungo periodo che prevede un programma di eventi, fra cui mostre, seminari, workshop, conferenze, mirati a sviluppare l’interazione diretta con il pubblico, le istituzioni e il territorio.
La parola poiuyt sembra un errore di battitura: in realtà è l’ordine inverso delle ultime sei lettere della prima riga della tastiera del computer. Nella cultura della rete è sinonimo di noia, ma allo stesso tempo il suo antidoto: digitare poiuyt è un tentativo di aprire strade non ancora esplorate dall’atto della ricerca.