Gaia Tedone

Note metodologiche sulla ricerca-immagini

La parola poiuyt sembra un errore di battitura. Contiene persino la parola ‘typo’ che in inglese significa proprio questo. Così come le parole ‘puoi’, ‘tuoi’, ‘poi’. E questi sono solo alcuni degli esempi inspirati alla lingua italiana. Che ci crediate o meno, decidere questo nome è stato per noi, membri di POIUYT, a dir poco un’impresa. Tuttavia, siamo riusciti a concordare in modo rapido sul sottotitolo del progetto: piattaforma di ricerca sull’immagine. Ma cosa significa fare ricerca sull’immagine e con l’immagine oggi? E in che modo questa arbitraria sequenza di lettere può supportare un’indagine critica sullo statuto dell’immagine?

Dalla mia specifica prospettiva di curatrice e ricercatrice presso il Centre for the Study of the Networked Image, tutto questo prevede l’utilizzo di un archivio condiviso in rete, che è Internet, il quale si appoggia in modo sostanziale sull’operazione di motori di ricerca, intesi a loro volta come generatori di significati e di trame estetiche.

Questo testo traccia la traiettoria della mia prima ricerca-immagine per POIUYT.

Partendo dal nome del nostro collettivo ho individuato sette termini, che considero proficui per una discussione sulle attuali condizioni delle immagini in rete: paradox (paradosso); operation (operazione); interface (interfaccia); ubiquity (ubiquità); yet (qui la traduzione si inceppa: ‘ancora’ o ‘ma’ o ‘non più’); trace (traccia).

Per ciascuno di queste parole ho avviato una ricerca su Google Images e ho selezionato un’immagine che a sua volta ha modellato il mio testo. La scelta di questi termini può sembrare infondata. Ma si tratta di una risposta giocosa all’arbitraria genesi del nome POIUYT. Consideratela un test – il primo di una serie di esperimenti metodologici.

RICERCA-IMMAGINE #1. PARADOSSO

Oggi in rete tutto è un’immagine e niente è un’immagine. Le parole sono immagini. Le fotografie sono immagini. Gli oggetti sono immagini. Le opere d’arte sono immagini. Eppure, nessuna di queste è un’immagine nel senso fotografico tradizionale del termine. Le immagini sono linguaggio algoritmico in movimento. Sono dati e metadati. Una schermata è anch’essa un’immagine. Mentre ferma un istante temporale, non fissa però un significato. Secondo Google Images, l’oggetto poiuyt è un’immagine paradosso.

RICERCA-IMMAGINE #2. OPERAZIONE

Come il registra Tedesco Harun Farocki ha notoriamente affermato, le immagini sono operative nel momento in cui ‘non rappresentano un oggetto, ma fanno invece parte di un’operazione’ (Farocki 2014). Le immagini oggi partecipano a diversi tipi di operazioni: militari, scientifiche, mediatiche, così come artistiche e curatoriali. Ma le immagini possono anche essere operate: tagliate e incollate, ridotte, ridimensionate, scaricate. Sui social media, sono principalmente condivise e valutate in termini di ‘like’. In rete, circolano, si riproducono e si duplicano in autonomia. Come per la chirurgia, il potere operativo è trasformativo e chiama in causa diversi livelli di azione: chi opera chi e per quali ragioni?

RICERCA-IMMAGINE #3. INTERFACCIA

Il modo attraverso cui interagiamo con le immagini è mediato correntemente dagli schermi di smartphones e computer. Nell’ambiente mercificato che è Internet, le immagini diventano esse stesse interfacce fra diverse interazioni sociali e transizioni economiche. Costituiscono la materia prima nella costruzione di identità aziendali e personali. Le usiamo per marchiare oggetti mentre diventiamo noi stessi marchi.

RICERCA-IMMAGINE #4. UBIQUITA’

Possiamo accedere alle immagini, come all’informazione, virtualmente in ogni istante. Eppure, la loro abbondanza e onnipresenza ha un costo: la mancanza di significato e la perdita di contesto. Tentare di navigare questo surplus di contenuti è cruciale per la comprensione del presente e le speculazioni sul futuro. Il futuro inizia ora, nel momento in cui robot e apparecchi iniziano a prendere posizione: si tratta di potenziali alleati o di pericolosi avversari?

RICERCA-IMMAGINE #5. YET

Le immagini non sempre sono disponibili. Così come sono messe in linea, altrettanto facilmente vengono rimosse per ragioni di censura o di diritti d’autore, o semplicemente per perdita di attenzione. Non sono equamente distribuite sulla faccia della Terra, a causa del radicamento di barriere economiche e politiche nelle infrastrutture delle reti e dei motori di ricerca. Chi e cosa determina ciò che appare in cima ai risultati di ricerca o ciò che appare in assoluto?

RICERCA-IMMAGINE #6. TRACCIA

Nella storia e teoria della fotografia del ventesimo secolo il concetto di traccia è stato sistematicamente associato alla riproducibilità tecnica del mezzo e alla sua relazione indicale con la realtà. Oggi, nuove coordinate spaziali e temporali vengono definite da apparecchi quali satelliti che producono bilioni di immagini dallo spazio. In rete, tutto lascia una traccia, dagli acquisti agli scambi personali, alle immagini. In che modo l’atto di tracciare può diventare un metodo critico di ricerca?

RICERCA-IMMAGINE #7. POIUYT

Digitare la parola poiuyt su Google Images restituisce una miscela esplosiva di immaginario digitale: pornografia, gatti, fantasie adolescenziali, generica idiozia. Il misterioso oggetto poiuyt, conosciuto anche come ‘il tridente impossibile’ o ‘blivet’, anch’esso fa la sua comparsa. Forse, in questo frenetico flusso esiste un piccolo margine di intervento nel quale si può articolare una posizione critica. Una posizione che semplicemente inizia da un logo – prontamente rivelato da Google Images.

RICERCA-IMMAGINE #8. TBC

URLs delle immagini (avvertenza: i links potrebbero non essere più attivi ma anche questo fa parte del processo di ricerca):

https://gpuzzles.com/optical-illusions/paradox/

http://thehospitallocation.co.uk/project/operating-theatre-set/
https://www.designbyday.co.uk/the-interface-is-the-brand/
http://ubiquity.acm.org/blog/my-robot-wants-your-job-yes/
https://shwebook.com/search?q=yet
https://helios.gsfc.nasa.gov/trace_mosaic.html
http://www.mlzartdep.com/exhibitions/discipula-alessandro-sambini-cool-couple-poiuyt

Ringraziamenti

Ringrazio i miei colleghi del Centre of the Study of The Networked Image, London South Bank University, per il loro contributo intorno a questi temi. E anche i membri di POIUYT, con i quali condivido interminabili riunioni ed animati confronti su Skype.

–Gaia Tedone